Samuel e la farfalla

Da Bruco a farfalla, la morte spiegata ai bambini attraverso la tenera amicizia tra Samuel e un baco da seta

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Come spiegare a un bambino cosa significa il trapasso? La morte fa parte della vita ma viene vissuta in modo scabroso perchè legata al concetto di sofferenza, ma essa è solo uno dei tanti modi in cui la vita si evolve e l’Essere si trasforma…

Era una tiepida mattina di primavera e Samuel aprì gli occhi, un raggio di sole che filtrava dalla finestra lo colpì dritto sul viso, a fatica si girò per non essere abbagliato dalla luce, richiuse gli occhi e godette del tepore che gli scaldava la pelle. Era stanco, troppo stanco, anche se la giornata era appena cominciata. Da mesi ormai la sua vita era cambiata, non poteva più giocare con i suoi amici, andare a scuola, studiare… lui che era cosi vivace si stava spegnendo piano piano.

Samuel era malato e la malattia gli toglieva le forze, la vivacità nel suo sguardo però era quella di sempre. Alzarsi da letto gli risultava faticoso ma lo fece, lentamente si portò accanto alla finestra, scostò la tenda e godette il tepore del sole che filtrava allegro tra le foglie dell’albero di gelso di fronte a casa.

Gelso

Con un misto di gioia e malinconia rimase lì a occhi chiusi immaginando di correre giocando a pallone quando improvvisamente una vocetta chiamò:

– SAMUEL!

Trasalendo aprì gli occhi…chi mai poteva essere? Nella stanza non c’era nessuno!

Forse, pensò, mi è solo sembrato di udire qualcosa! Riprese a guardare fuori ma dopo qualche istante di nuovo:

– SAMUEL!

La vocina più acuta di prima tornò a farsi sentire e a quel punto Samuel capì che non gli era solo sembrato, qualcuno lo stava chiamando davvero!

Cominciò a preoccuparsi…. cercò con lo sguardo attorno a sé, guardò ovunque, NIENTE! Ad un tratto però, vicino alla mano che aveva poggiata sul davanzale, scorse uno strano vermetto. CIAO! Disse l’animaletto, sono io che ti ho parlato! È proprio una bella giornata, non credi?

Samuel rimase impietrito! Con gli occhi sbarrati dallo stupore pensò, STO SOGNANDO… NON PUÒ ESSERE! UN VERME CHE PARLA… NO, NON PUO’ ESSERE VERO!

Cercando di riprendersi dalla meraviglia domandò tutto d’un fiato: – Chi sei? Cosa fai qui? Da dove sei arrivato?

Hei, calmati! Rispose l’animaletto, quante domande… ora mi presento! Sono un baco da seta, l’uovo nel quale mi trovavo fino a poco fa era attaccato a una foglia che, probabilmente per colpa del vento è volata sulla tua finestra, col calore del sole mi sono svegliato l’uovo si è schiuso e una volta uscito mi sono accorto che non ero più sull’albero qui di fronte ma sul tuo davanzale e adesso per me cominciano i problemi….

Samuel, che lo ascoltava a bocca aperta, chiese: -Problemi? Perché? – e Baco di rimando- Mi spieghi come farò a nutrirmi se su questo balcone non c’è l’ombra di una foglia?!

Il bimbo allora si offrì di procurare il cibo per Baco portandogli le foglie di gelso che poteva raccogliere durante le sue brevi passeggiate, Baco ne fu entusiasta, così i due divennero amici inseparabili. Da quel momento passarono, momenti bellissimi facendosi compagnia, chiacchierando scherzando e giocando assieme.

Trascorse la primavera e arrivò l’estate, baco era bello grassoccio e cominciava a muoversi con fatica, si sentiva stanco e stranamente assonnato…. Samuel invece era molto dimagrito, anche lui si sentiva stanco, talmente stanco da non riuscire quasi più a raggiungere la finestra per vedere il suo amico.

Una bella mattina trovò Baco intento a costruire, con uno strano filo che usciva dal suo corpo un piccolo oggetto cilindrico che pian piano lo nascondeva…Samuel chiese allora incuriosito cosa Baco stesse facendo ed esso rispose che stava filando il suo bozzolo: -Sono troppo stanco, disse, devo riposare! Tu hai il tuo lettino, ma io su questo davanzale non ho alcun riparo, qui dentro starò comodo e al sicuro.

Si salutarono per quel giorno. La notte passò agitata e il piccolo Samuel il mattino seguente non aprì gli occhi, era come se lui e Baco si fossero in silenzio accordati, entrambi riposavano, uno nel suo lettino, l’altro nel proprio bozzolo.

Passarono i giorni e un mattino pieno di sole Samuel si alzò! Non si era mai sentito così bene, forte, pieno di energie, sereno e felice! Corse alla finestra per mostrare al suo amico Baco che finalmente era guarito quando….

Accanto al bozzolo aperto vide una meravigliosa farfalla colorata, capì che era Baco ma com’era diverso ora!

Rimasero ad osservarsi vicendevolmente stupiti poiché anche Baco stentava e riconoscere nel bimbo florido e colorito che aveva davanti il Samuel pallido e debole che conosceva.

Bastarono loro però pochi istanti per riprendersi e ridendo felici volarono insieme oltre la finestra, sopra il gelso planando su prati e fiori, giocarono, si rincorsero per poi, sul finire del giorno, elevarsi in alto, sempre più in alto, entrando in una soffice nuvola dove si accorsero di non essere soli.

Tantissime persone, farfalle e bambini gli andarono incontro e li accolsero festosi, allora Baco e Samuel si unirono a loro beati, cantando e ballando nella bellissima luce dorata del Paradiso.

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