In montagna un percorso negli abissi dell’oceano
Da “cinno” mi spingevo fino al passo della Raticosa, a pochi kilometri da Monghidoro verso Firenze. L’idea era stupire le ragazze alla vista di quello che credevo un meteorite.
Anni dopo un amico si inerpicò fino alla cima per eseguire il “rito dell’aquila” dei nativi americani.
Oggi, a quarant’anni di distanza il Sasso di San Zanobi conserva intatto il suo fascino, anche dopo che è stato svelata la sua natura: si tratta di magma lavico emerso sul fondo dell’oceano circa 150 milioni di anni fa.
Dal passo della Raticosa, svoltiamo a sinistra in direzione Piancaldoli per vedere poco dopo in lontananza il famoso sasso.
Prima della guerra ai piedi del sasso era situata una chiesetta dedicata al Santo
Zanobi, vissuto tra il VI e V secolo ebbe una vita avventurosa che culminò nella sua elezione a vescovo di Firenze.
Di lui si raccontano numerosi miracoli, uno dei quali è dedicato al sasso. Troverete alcune versioni in una bacheca ai suoi piedi, scegliete quella che più vi piace, sono tutte estremamente fantasiose quanto romanticamente ingenue, ma a loro modo divertenti.
Diversa sensazione dona toccare con mano una roccia estrusa dalla terra nel fondo marino 150 milioni di anni fa e 60 milioni di anni prima di tutto quello che la circonda.
Con questo caldo è un percorso da consigliare, l’aria è fresca e numerosi viottoli invitano ad approfondire nei dintorni.
Se come me avete una amica a quattro zampe potrete godere della sua felicità nello scorrazzare lungo la passeggiate.
Dimenticavo, per i più ardimentosi a un paio di kilometri dal sasso si erge una roccia amata dagli scalatori.