Mai avrei pensato di lasciare il mio appartamento per andare in vacanza e accorgermi così di aver varcato la soglia della memoria di appartenenza.
Si dice che casa non è un luogo, ma un abbraccio dentro il quale ti concedi di perderti senza mai sentirti in pericolo. Un abbraccio che ti consente di essere vulnerabile e accogliere così il profumo delle origini, fatto di posti sperduti o semplicemente incontaminati dalla presenza dell’uomo.
Piccoli paesi che raccontano l’arte, la spiritualità e le tradizioni popolari che, per qualche ragione, tendono ad essere dimenticate. Un viaggio lontano, ma che ha rappresentato una trasformazione in termini di percezioni e scoperte. Già, di scoperte, perché l’Umbria mi ha regalato la più grande scoperta che potessi fare – me stessa.
E come una madre devota, mi ha accompagnata lungo il tragitto, insegnandomi ad emozionarmi, senza mai impormi limiti. Ed è proprio nei campi delle coltivazioni di tabacco, ai confini della regione, che è iniziata la mia rigenerazione, immersa in quel verde crudo esteso a perdita d’occhio.
Una riconnessione con me stessa, nel modo più tenero e amorevole possibile, attraverso un accordo tacito, fatto di gesti e sentimenti. Da lì in poi, mi sono ritrovata immersa in una favola ricca di contenuti storici, culinari, esoterici e misteriosi. Terra di una cucina meravigliosa senza fronzoli, senza inutili spettacolarizzazioni, con piatti semplici ma curati, con rispetto delle tradizioni popolari e con gente umile che ti accoglie a braccia aperte e ti racconta la sua storia di vita, condividendo i piccoli segreti che fanno dei loro piatti splendori per il cuore e il palato.
A poco a poco ho ritrovato la meraviglia dei borghi medievali, ognuno di loro con una storia a sé, custodi di tesori unici:
Assisi, con la meravigliosa Basilica di San Francesco, capolavoro inserito nel Patrimonio Unesco, Spello, cittadina ribattezzata “Splendida Colonia Julia” da Cesare stesso che si perdeva nella sua bellezza. Racconta la storia attraverso una successione di monumenti, edifici e chiese antiche, famosa anche per il suo olio pregiato, in cui onore si organizza la rassegna “L’Oro di Spello”
Orvieto fu l’ultima delle città Etrusche a cadere, nel 264 a.C. per opera del Console Quinto Fabio Massimo (morto in battaglia) e del Console Marco Furio Flacco, sotto l’egemonia di Roma. La caduta di Orvieto segnò la fine dello stato federale Etrusco e sancì la potenza di Roma, da li a poco, sarebbe diventata la capitale del Mediterraneo e di tutto il mondo conosciuto.
Ad Orvieto, nonostante l’opera di antropizzazione fatta dall’uomo nel corso degli ultimi due millenni, restano comunque varie opere attribuibili direttamente agli Etruschi:
- Il Pozzo della Cava
- Il Tempio di Belvedere
- Il Santuario e necropoli della Cannicella
- La Necropoli del Crocefisso del Tufo
- Le opere di captazione sotterranea delle acque
- Il Museo Nazionale Etrusco
- Il Museo Civico con la collezione Claudio Faina
- Le tombe Golini I e II di Settecamini
- La tomba degli Hescana
Ma le origini Etrusche di Orvieto non finiscono qui. Ad esempio scavati nella rupe si trovano molti pozzi risalenti al periodo Etrusco Romano.
Montefalco, conosciuto non solo per il suo panorama, ma anche per gli ottimi vini che produce e addirittura per la cripta contenente svariati reperti archeologici.
Corciano, che racconta la sua nascita attraverso un mito, riconoscendo in Coragino, compagno di avventure dell’indimenticabile eroe Ulisse, il suo padre fondatore.
Panicale, non a caso, la patria dei pittori, dei poeti e degli artisti locali, artefici di infiniti tesori culturali lasciati in eredità a questo borgo situato a ridosso della valle del fiume Nestòre e del Lago Trasimeno, che sa regalare una spettacolare vista panoramica da mozzare il fiato.
Castelluccio di Norcia, un piccolo paesino immerso nella magica cornice dell’Appennino Umbro Marchigiano, palcoscenico di ampi prati fioriti in primavera e innevati d’inverno.
Amelia, antico scenario di numerosi eventi storici ospitati all’interno della cinta di mura romane e medievale che la circondano.
Gubbio, una tappa del Cammino di Assisi, la strada di pellegrinaggio percorsa da migliaia di fedeli nel corso dei secoli.
San Gemini, meta perfetta per godere delle sue splendide terme, ma anche spazio espositivo dove scoprire tutti i segreti della scienza della terra.
E la scoperta continua in posti insoliti e alternativi come Brufa, un borgo dove si respira e si vive arte. Una lunga serie di opere d’arte e sculture En Plein Air, facente parte di un progetto di valorizzazione del territorio culminato con la creazione della cosiddetta “Strada del Vino e dell’Arte”.
Non si può non colmare il desiderio di mistero che nasconde il capoluogo umbro, andando sulle tracce dei Cavalieri Templari e le leggende sul loro conto. Il Tempio di Sant’Angelo, una chiesa paleocristiana che evoca leggende e vicende reali collegate ai Templari, che sorprende per la sua delicata bellezza e l’atmosfera oscura ed enigmatica che qui si respira.
La Scarzuola, situata nei boschi di Montegiove, senza alcun dubbio” la città ideale” cosi come l’ha definita l’architetto Tomaso Buzzi. Una “opera aperta” e volutamente incompiuta, che introduce in un percorso fisico, morale ed esoterico, pensata e realizzata come un giardino ermetico-iniziatico.
Continuando la scoperta, nel centro storico di Foligno, all’interno di un’anonima chiesetta (Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata) si trova un’opera monumentale, grandiosa, terrificante e affascinante allo stesso tempo, appartenente al controverso artista Gino De Dominicis: la “Calamita Cosmica”, una creatura colossale dalle fattezze antropomorfe, ma con il becco di uccello.
E anche la sete di segreti viene colmata, esplorando il piccolo comune di Ferentillo, nella provincia di Terni, nella cripta della Chiesa di Santo Stefano che ospita un mondo sotterraneo fatto di mummie, teschi, ossa e storie avvincenti di vita e di morte.
Ricordi e tesori, profumi e sapori, emozioni e una ritrovata gioia di respirare tradizioni. Questi i regali di questa terra che ha tradotto i suoi miracoli in esperienze, per me, indimenticabili. Vi consiglio col cuore di vivere le esperienze e le emozioni che questa superba terra offre generosamente.
(Fonti web: http://www.etruschi.name/orvieto)