di Fiammetta Bonazzi
È adesso il periodo ideale per regalarsi una fuga su rotaia alla scoperta delle sfumature più magiche dell’autunno e ammirare dal finestrino i boschi, le brughiere e i vigneti che cambiano colore. Basta salire sui treni del foliage, che viaggiano in montagna, in collina e in pianura lungo tutto lo Stivale. Isole comprese
L’autunno con le sue giornate già brevi e i tramonti infuocati è la stagione che, più di ogni altra, richiama il piacere della contemplazione. E fra gli spettacoli che la natura ci offre fra ottobre e novembre, quello universalmente celebrato del foliage – il vagabondare fra parchi, selve e campagne per osservare la caduta delle foglie – ogni volta ci seduce con inesauribili sorprese.
Certo: questa è il periodo che in genere si consacra alle scampagnate a piedi (o in bici) nei boschi e alle escursioni per vigne e brughiere, dove il verde estivo è ormai trascolorato alla tavolozza incandescente del giallo e del rosso.
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Eppure, ci sarebbe anche un’alternativa alle passeggiate open air. Che non è il volo transoceanico per ammirare gli alberi di Central Park o per esplorare a naso in su le foreste di aceri canadesi, ma è un semplice biglietto dei treni del foliage: quei convogli speciali – ma anche di linea – che, nel nome della mobilità dolce, si rivelano i mezzi di trasporto ideali per gustare con gli occhi (e immortalare con lo smartphone) la festa cromatica autunnale.
I treni del foliage in Italia
Non più “rami secchi” o tratte marginali, sono sempre di più le linee ferroviarie dove viaggiano i treni storici (come la Transiberiana d’Italia e tutti quelli del progetto “Binari Senza Tempo” della Fondazione delle FS Italiane, con locomotive a vapore e carrozze “Centoporte” e “Corbellini” realizzate tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento) che, in particolari periodi dell’anno, si trasformano in convogli ad hoc per partecipare a mostre, sagre, mercatini o, più semplicemente, per immergersi nella magia del foliage, con prenotazione obbligatoria e sempre nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.
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Su alcune di queste linee “secondarie” (molte sono tutelate come Patrimonio Unesco) si può poi tornare, a distanza di tempo, viaggiando con vagoni e locomotori moderni che hanno la caratteristica di viaggiare a velocità comunque contenuta, garantendo ai patiti di fotografia il tempo necessario per regolare l’inquadratura prima dello scatto.
Ci sono treni del foliage che si possono prendere anche tutti i giorni, magari per andare al lavoro, inoltrando in territori del nostro Paese che in altre stagioni dell’anno passano quasi inosservati, e convogli che sconfinano in Svizzera, come i trenini della Ferrovia Vigezzina-Centovalli o il Bernina Express.
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Qualunque sia la linea prescelta e il tempo a disposizione, fra ottobre e novembre la grande bellezza del foliage è sempre a portata di sguardo oltre il vetro del finestrino: non solo nelle zone alpine del Nord ma anche nell’Italia del Centro, lungo la dorsale appenninica, e ancora più a Sud, nelle isole, dove le foglie gialle cadono volteggiando nel mare o si adagiano sulla lava solidificata del vulcano. Una volta definita la meta, non resta che salire in carrozza.
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FONTE: DOVE Corriere della Sera https://viaggi.corriere.it/
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